Boom dei consumi di pinsa romana nel 2020, la vendita di questo piatto ritrovato è cresciuta del +184%. Una tendenza rovente da sfornare anche nel vostro locale, che sia una tavola calda, un pub o un bar che offre pranzi veloci. Con Combi Wave Smart ne sfornate una ogni 150 secondi, anche senza canna fumaria se partite da una base di pinsa romana precotta.
Abbiamo chiesto al nostro chef Simone Agosta quali sono gli abbinamenti più interessanti da inserire in un menu gourmet, ecco la sua proposta con un consiglio prezioso per rendere il risultato ancora più apprezzabile.
Come altri lievitati parenti (pizza e focaccia), la pinsa viene servita soprattutto in versione salata. La sua versatilità offre così tante possibilità per la farcitura che lo chef Agosta vi consiglia di andare oltre i classici abbinamenti. Provate a farcire una pinsa precotta con:
Per rendere l’impasto croccante ricordate di passare una pennellata di acqua e olio per idratarlo prima della cottura. Questo passaggio vi consente di far crescere la pasta della pinsa, creando l’alveolatura e rendendola fragrante.
Sì, la pinsa romana precotta che servite solitamente in versione salata farà innamorare in versione dolce. In questo caso lo chef Agosta vi consiglia di abbinare le creme Squeezita, che sono bilanciate in modo da arricchire qualsiasi variante di gusto. Provate a farcire una pinsa precotta con:
Squeezita si presta a molte ricette regionali, come la focaccia all’olio. Se avete perso la prova fatta da un genovese doc, guardate il Barista Incazzato farcirne un pezzo con Squeezita al pistacchio:
Quella che chiamiamo pinsa romana moderna è una rivisitazione di una ricetta dell’Antica Roma, in cui cereali macinati venivano mescolati con sale ed erbe aromatiche, schiacciati e cotti come focacce. Non a caso, il termine “pinsa” deriva dal latino “pinsere”, ovvero allungare e schiacciare.
La ricetta negli anni è stata rinnovata, ma alcune caratteristiche della pinsa romana sono ancora le stesse di un tempo, tra cui la forma ovale, la gran quantità di acqua nell’impasto e la bassa percentuale di lievito. Elementi che la rendono più leggera, digeribile e diversa dalla pizza.
Portatela nel vostro locale come alternativa alla classica margherita alta da forno, con Combi Wave Smart cuocete una pinsa romana precotta ogni 150 secondi senza cappa fumaria. Per informazioni, contattateci.
Abbiamo chiesto al nostro chef Simone Agosta quali sono gli abbinamenti più interessanti da inserire in un menu gourmet, ecco la sua proposta con un consiglio prezioso per rendere il risultato ancora più apprezzabile.
4 abbinamenti salati che stanno come er cacio sui maccheroni
Come altri lievitati parenti (pizza e focaccia), la pinsa viene servita soprattutto in versione salata. La sua versatilità offre così tante possibilità per la farcitura che lo chef Agosta vi consiglia di andare oltre i classici abbinamenti. Provate a farcire una pinsa precotta con:
- scamorza, guanciale e funghi;
- zucca affettata e mozzarella fiordilatte;
- prosciutto crudo, stracchino, rucola e melograno;
- salmone, spinacini e avocado.
Per rendere l’impasto croccante ricordate di passare una pennellata di acqua e olio per idratarlo prima della cottura. Questo passaggio vi consente di far crescere la pasta della pinsa, creando l’alveolatura e rendendola fragrante.
Pinsa romana dolce, ciao core!
Sì, la pinsa romana precotta che servite solitamente in versione salata farà innamorare in versione dolce. In questo caso lo chef Agosta vi consiglia di abbinare le creme Squeezita, che sono bilanciate in modo da arricchire qualsiasi variante di gusto. Provate a farcire una pinsa precotta con:
- fichi, pinoli e Squeezita cioccolato fondente;
- ricotta e Squeezita pistacchio;
- banana, granella di nocciole e Squeezita gran nocciola.
Squeezita si presta a molte ricette regionali, come la focaccia all’olio. Se avete perso la prova fatta da un genovese doc, guardate il Barista Incazzato farcirne un pezzo con Squeezita al pistacchio:
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Pinsa romana, romana de Roma
Quella che chiamiamo pinsa romana moderna è una rivisitazione di una ricetta dell’Antica Roma, in cui cereali macinati venivano mescolati con sale ed erbe aromatiche, schiacciati e cotti come focacce. Non a caso, il termine “pinsa” deriva dal latino “pinsere”, ovvero allungare e schiacciare.
La ricetta negli anni è stata rinnovata, ma alcune caratteristiche della pinsa romana sono ancora le stesse di un tempo, tra cui la forma ovale, la gran quantità di acqua nell’impasto e la bassa percentuale di lievito. Elementi che la rendono più leggera, digeribile e diversa dalla pizza.
Portatela nel vostro locale come alternativa alla classica margherita alta da forno, con Combi Wave Smart cuocete una pinsa romana precotta ogni 150 secondi senza cappa fumaria. Per informazioni, contattateci.