Il risparmio energetico nella ristorazione e la lotta allo spreco alimentare si traducono in sostenibilità ambientale ed economica grazie alla tecnologia e a servizi validi.

Vedremo come abbattere i consumi e gli sprechi, consente da un lato di tutelare l’ambiente e dall’altro di favorire l’utile di bar e ristoranti.


Tecnologia e risparmio di energia: le soluzioni per la ristorazione


Il risparmio energetico nella ristorazione è uno strumento imprescindibile per contrastare il caro bollette e per la sostenibilità ambientale delle attività.
Azioni come spegnere le luci quando non servono, sbrinare frequentemente i frigoriferi, mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua, spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici, seppur valide sempre e per tutti, sono solo alcune possibilità applicabili.
La differenza sostanziale sui consumi delle attività ristorative la fa l’attrezzatura tecnologica che si utilizza per la preparazione del cibo. 
Macchine alimentari che consentono la cottura on demand sono, infatti, alleate preziose per il ristoratore che intende offrire ai propri clienti il miglior servizio al minor costo.
Con il forno multiuso e multifunzione Combi Wave, ad esempio, i tempi di cottura sono rapidissimi - basti pensare che è in grado di friggere senza olio in meno di 90 secondi - così come con la macchina a vapore Steamì è possibile cuocere una molteplicità di prodotti e in pochi secondi.

Combi Wave, inoltre, sostituendosi al classico forno, al bollitore, al frytop e alla friggitrice - smaltire l’olio esausto non sarà più necessario -, consente di guadagnare spazio in cucina e di abbattere il costo in bolletta per energia elettrica del 70%.

Dotandosi della migliore tecnologia, bar e ristoranti possono così rispondere nel modo più efficiente alle richieste del cliente.
Ma contenere i consumi non è l’unica strada utile verso il risparmio energetico nella ristorazione e il rispetto dell’ambiente. 

Obiettivo Zero Rimanenze nel 2022


Abbattere lo spreco alimentare è una necessità sempre più impellente.
Lo spreco di cibo rappresenta una pratica particolarmente diffusa in Italia e i dati del 2021 attestano che il fenomeno è purtroppo in crescita. E non si limita più al solo consumatore finale, ma rilevante è il pre-consumer waste, lo spreco alimentare che viene a formarsi prima della vendita.

Il nostro Paese, con le sue 270 tonnellate di cibo sprecato, è il peggior Stato Europeo negli ultimi vent’anni.
Si stima che nell’ultimo anno lo spreco alimentare sia cresciuto del 15% e che lo sciupio in distribuzione corrisponda al 9% del totale, per un valore di oltre 1 miliardo di euro.
Una maggiore attenzione di bar e ristoranti alla produzione, prima, e allo smaltimento del cibo invenduto, dopo, può tradursi in un risparmio di costi e in un aumento delle entrate, oltre che in un contributo concreto alla sostenibilità ambientale.
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