La gestione alberghiera, come altre del settore horeca, si trova costretta a rivedere e adattare le proprie strategie per una – quanto più presto possibile – ripartenza dopo il lockdown. Se bar e ristoranti hanno virato verso il business del delivery in attesa di una buona ripresa, per alberghi, hotel e B&B le possibilità di manovra in questo momento sono poche. Da un’indagine della Cna nel primo semestre del 2020 i ricavi del turismo subiranno una contrazione del 73%, e le prospettive future lasciano forti dubbi.
Quando la situazione migliorerà, infatti, i locali possono confidare nella voglia di uscire delle persone e in un conseguente un recupero delle vendite. Nell’hotellerie invece ci si aspetta uno scenario diverso, con un’occupazione inferiore alla media e per questo andrà ripensato un po' tutto, dalle prenotazioni last minute al servizio della prima colazione. Per quest’ultimo aspetto abbiamo tre soluzioni da proporvi da valutare ora per un nuovo inizio di business, e di giornata.
1. Dolci on demand contro le rimanenze
Se la colazione rappresenta oltre la metà di ricavato food&drink per l’hotellerie, è anche vero che sotto un certo numero di prenotazioni il buffet comporta degli sprechi. Proporre la colazione a banco potrebbe essere molto limitante, cosa fare, quindi, per evitare rimanenze che peserebbero sulle finanze dell’hotel?
Per evitare sprechi è sufficiente preparare on demand le richieste degli ospiti. In questo caso Rondò Unika vi aiuterà a realizzare su richiesta crêpes, pancake, waffle, churros, donut e cialde. La macchina, infatti, è accessoriabile con sei piastre intercambiabili, sicure da sostituire anche a caldo. Si presta anche per crespelle salate, qualora aveste un pubblico straniero, e senza glutine grazie all’apposito impasto gluten free.
2. Basta alle confetture monoporzione
Sembrerà un aspetto da poco, ma in una situazione d’emergenza ogni valutazione sulla gestione alberghiera del food cost è oro colato. Sul tavolo della colazione servite marmellate e creme di nocciola in confezioni monoporzione? Forse è meglio valutare una soluzione più conveniente e che tuteli i clienti.
In questo caso, invece, la gamma di dispenser Techfood consente a voi di superare le porzioni singole, dannose anche per l’ambiente, e agli ospiti di farcire al momento e in totale autonomia preparazioni dolci o salate. Esistono due tipologie di erogatori: il dispenser riscaldato è consigliato per cioccolato, creme, marmellate e miele e ha una capienza di 3 kg; il dispenser basic, invece, non è riscaldato, si adatta anche a salse e condimenti salati ed è pensato per vasi di 2,5 kg.
3. E se fosse un brunch?
Anche se rappresenta una rendita valida, una colazione troppo scontata rischia di essere trascurata dagli ospiti, che preferiscono farla altrove. Non c’è una ricetta vincente ed è necessario studiare contesti, costi e abitudini dei clienti caso per caso, ma proporre un menu speciale è un’ottima leva per assicurarsi un buon numero di persone.
Cosa ne pensate di un brunch con ricette esclusive? Per esempio, se il vostro albergo si trova vicino al mare, potete offrire un pacchetto risveglio dei sensi con una lezione di yoga sulla spiaggia e una selezione di piatti sani, come dei bagel al salmone con fagiolini. Potete prepararli con Combi Wave, che cuoce velocemente e non necessita di personale altamente qualificato, come nel caso di un cuoco.
Quelle che vi abbiamo presentato oggi sono solo alcune delle soluzioni salva-hotellerie. Cercate altre informazioni sul tema horeca/coronavirus? In questo speciale abbiamo riassunto tutto l’essenziale da sapere sugli ammortizzatori sociali, mentre in questo articolo trovi alcuni spunti su come affrontare il momento di stallo.