Che la consegna di cibo a domicilio fosse un trend in espansione era chiaro al settore Horeca da molto prima dell'emergenza Covid19.
Dark Kitchen, piattaforme di delivery, idee per il take away: tutti argomenti con cui i gestori avevano già familiarità e che anche noi avevamo esplorato in un apposito articolo.
Durante la fase 1 del lockdown, tuttora in atto, la consegna di cibo a domicilio è stata una scelta obbligata per molti locali, una minima via d’uscita alla sospensione completa di tutte le attività. Una soluzione che anche noi consigliavamo già nei primi giorni dopo il decreto Corona Virus.
Per i clienti, ordinare un pasto diventa l'alternativa domestica alla cena fuori, lo sfizio da concedersi per un'occasione speciale.
Questo non vuol dire però che la consegna di cibo a domicilio abbia registrato un trend di crescita costantemente positivo.
Sono molti, anzi, i fattori che hanno causato alcune battute d'arresto: lo smartworking ha concesso del tempo in più per poter cucinare, e contemporaneamente uffici e aziende chiuse hanno ridotto la domanda in alcune zone. La stessa flessione si è registrata nelle zone universitarie.
Infine, la diffusione di fake news circa il possibile diffondersi del virus anche attraverso il cibo ha generato in alcuni casi un fenomeno di riluttanza, inizialmente concentrato sulla cucina cinese e giapponese, poi ampliato su tutte le tipologie di cucina.
Con il prolungarsi della quarantena, si è però riscontrato che l’atteggiamento delle persone sta tornando più alle abitudini di prima della crisi.
Verso la Fase 2
Vale la pena continuare con la consegna di cibo a domicilio anche nella Fase 2, il cui scenario è ancora incerto e confuso?
La risposta sembra essere un assoluto sì, e per varie ragioni.
Intanto perché l'allentamento delle misure non corrisponderà alla possibilità di tornare ad affollare i locali. Sarà anzi necessario adeguarli alle necessità del distanziamento sociale, quindi ridurre il numero di coperti e probabilmente anche gli orari di apertura.
Molte persone preferiranno inoltre non esporsi ancora a situazioni che reputano in qualche modo rischiose.
Infine, l'abitudine di ricevere la consegna di cibo a domicilio, se già prima era diffusa, ora si è ulteriormente radicata.
Quindi il nostro consiglio per prepararvi al meglio alla Fase 2 è quello di potenziare e migliorare il servizio di distribuzione e procedere con l'adeguamento del locale secondo le regole di social distancing.
Rivolgersi a una piattaforma di consegna cibo a domicilio ha ovviamente un costo che copre sito, marketing, logistica, riders. La percentuale sugli ordini varia dal 22 al 35%, i tempi di rimborso sono settimanali, bisettimanali o mensili.
Valutate se sia meglio implementare un sistema di consegne interno, su cui impiegare magari parte del vostro personale nel rispetto di tutte le norme che ne garantiscano la salute.
Vi ricordiamo inoltre che è ancora possibile richiedere ammortizzatori sociali.
Consigli per la vostra offerta delivery
Alcuni studi basati su un modello di predizione degli impatti della pandemia sui diversi settori merceologici, che fa leva sull'esperienza di crisi precedenti, identificano e tracciano alcuni indicatori per anticipare l'evoluzione dello scenario e prendere rapidamente le decisioni più corrette.
I consigli che ne emergono, da tenere a mente anche per l'offerta di consegna cibo a domicilio, sono quelli di frenare il lancio di nuovi prodotti ad alto valore aggiunto, perché il cliente sarà più sensibile al prezzo, e concentrare l'attenzione su healthy food e Km0, perché la salute è diventata una priorità anche per i consumatori più influenzabili.
Molti menu stanno cambiando per considerare le diverse necessità caloriche e vitaminiche imposte dalla forzata quarantena; se molti dei vostri clienti erano lavoratori in pausa pranzo, perché non proporre pacchetti di 5 o più pasti da poter conservare in frigorifero per una settimana?
Oltre che pensare alla salute, però, non dimentichiamoci che mai come in questo periodo i vostri clienti sentiranno il bisogno di concedersi una coccola o un momento di stacco.
Oltre ai pasti, quindi, prevedete la possibilità di consegnare cocktail, vino e birra in bottiglia da sorseggiare durante i videoaperitivi.
Un alleato indispensabile per garantire la velocità nel preparare piatti da asporto è Combi Wave: fino a 20 volte più veloce degli altri forni da banco e senza necessità di canna fumaria, vi consentirà di abbattere il food cost lavorando sui volumi e senza rinunciare alla qualità.