Il trend del consumo analcolico nei bar

Negli ultimi anni, il modo di bere fuori casa è cambiato. Sempre più clienti entrano in un bar chiedendo non “il solito”, ma una bevanda analcolica creativa, gustosa e magari anche instagrammabile. La crescente attenzione al benessere, unita alla voglia di provare sapori nuovi, ha reso i mocktail protagonisti della scena. Non è solo una moda passeggera: è un cambiamento culturale, in particolare tra le nuove generazioni.

Secondo uno studio citato da Wine Dharma, il 37% della generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012) sceglie drink analcolici, un dato superiore del 7% rispetto alla media nazionale. Il 29% si orienta invece verso opzioni a basso contenuto alcolico come le birre 0% o i “light cocktail”.

E non è solo una tendenza italiana. Il mercato globale del no-alcol è in piena espansione e potrebbe superare i 40 miliardi di dollari entro il 2025. Anche in Italia si fanno numeri importanti: il settore delle bevande analcoliche vale circa 5 miliardi di euro e dà lavoro a oltre 84.000 persone.

Le abitudini di consumo: generazione per generazione

Capire come e cosa bevono le persone, a seconda dell’età, è cruciale per un locale che vuole rimanere al passo. Ecco uno spaccato delle abitudini più diffuse:

  • Generazione Z: meno alcol, più stile. Amano l’estetica, i sapori naturali, e apprezzano bevande che raccontano una storia. Il cocktail deve essere bello da fotografare e buono da bere.

  • Millennials: curiosi per natura, sono il target ideale per cocktail innovativi, spezie esotiche e nuove esperienze. Sono i primi a provare una novità.

  • Generazione X: fedeli alle tradizioni ma con gusto. Preferiscono un buon vino o una birra artigianale, magari in un ambiente rilassato.

  • Baby boomers: apprezzano le certezze. Per loro contano la qualità e il servizio. Scelgono spesso i classici, ma sanno farsi sorprendere se trattati con attenzione.

Cosa può fare un bar? Strategie su misura per ogni generazione

Un bar moderno non può più offrire un’unica carta. Servono esperienze differenziate, pensate per dialogare con pubblici diversi. Ecco qualche spunto pratico:

  • Per la Gen Z: punta su mocktail colorati, ingredienti bio e naming creativo. Pensa a eventi di mixology “hands-on” e playlist curate.

  • Per i Millennials: crea un menù dinamico, aggiornato spesso. Includi ingredienti internazionali, storytelling nel menù e drink che cambiano con la stagione.

  • Per la Gen X: investi in comfort e qualità. Offri selezioni ricercate di birre o vini e rendi l’ambiente piacevole, anche acusticamente.

  • Per i Baby boomers: valorizza il servizio al tavolo e proponi drink iconici. Aggiungi eventi dal vivo e momenti culturali per un’esperienza a 360 gradi.

Conclusione

Il consumo analcolico non è più una nicchia, ma un’occasione concreta per reinventare l’identità dei bar italiani. Conoscere il proprio pubblico, parlare il suo linguaggio e offrire alternative di qualità è oggi la chiave per fidelizzare clienti di tutte le età. In un mondo dove le scelte si fanno anche con lo smartphone in mano, saper proporre il giusto drink può davvero fare la differenza.

 

29 maggio 2025