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Quando si cercano informazioni su come aprire un bar, i consigli sono tanti così come la confusione burocratica. Ci sono però delle regole fondamentali da seguire se si vuole iniziare un’attività commerciale nel mondo della ristorazione. Avere ben chiari questi punti chiave vi permetterà di intraprendere un iter di lancio senza intoppi e preoccupazioni. Scoprite la nostra guida definitiva per aprire un bar.
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Prima di agire fatevi delle domande e datevi delle risposte. Molti business nascono già con dei difetti importanti perché in fase di studio e analisi sono stati fatti degli errori di valutazione. Per questo motivo la prima cosa da fare per iniziare un’attività commerciale è porsi tre quesiti:
Come aprire un bar che si differenzi dalla concorrenza? È indispensabile studiare i punti di forza su cui si vuole puntare per promuovere il locale e l’originalità che lo contraddistingue.
Aprire un locale significa investire. Ed è basilare fare i conti con diverse voci di spesa tra cui: affitto, arredo, strumentazione, fornitori e personale.
Una variante da cui dipendono anche le spese generali e il successo del bar. Nella migliore delle ipotesi il locale deve trovarsi in una posizione centrale, vicino a luoghi già frequentati.
Una domanda che spesso non viene inserita nelle guide su come aprire un bar, nonostante sia una delle principali voci in capitolo. Pensare al pubblico a cui si vuole proporre la propria offerta permette di avere un quadro completo non solo del menu, ma anche della stessa posizione in cui aprire il locale. Se la formula è studiata per gli studenti, posizionatevi vicino a scuole, università e biblioteche. Se al contrario volete puntare sui lavoratori, individuate delle zone vicino ai poli industriali.
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Un locale è in tutti i sensi un’impresa, e come tale la legge obbliga a regolare la propria posizione imprenditoriale con Partita Iva. Affidatevi ad un commercialista esperto nel settore ristorazione per farvi guidare nell’iter burocratico e nel decidere quale tipo di società fa al caso vostro. La forma di società scelta verrà poi iscritta presso il Registro delle Imprese competente.
Il locale stesso deve essere a norma. Bisogna che l’immobile abbia i permessi e i requisiti adeguati, la maggior parte dei quali sono di legislazione comunale o regionale. Quando avrete messo in regola società e locale, potete procedere con la burocrazia. Solitamente è un aspetto che spaventa molto, ma negli anni l’iter si è fortunatamente semplificato. I documenti necessari per aprire un bar sono:
modulo comunale per la comunicazione di inizio attività
(che comprende dati del titolare, dell’impresa, orari di apertura, agibilità, conformità ASL)
autorizzazione all’esposizione dell’insegna
autorizzazione dell’Agenzia delle Entrate per la vendita al dettaglio di bevande alcoliche
modulo di pagamento diritti SIAE per la diffusione di musica e immagini
richiesta di certificazione antincendio ai Vigili del Fuoco
(per locali di dimensioni pari o superiori ai 450 mq)
Dopo la corsa burocratica tra moduli, richieste ed accettazioni arriva il momento di frequentare i corsi che per legge sono obbligatori. Parliamo ovviamente delle certificazioni SAB, HACCP e Sicurezza sul lavoro. Questi corsi devono essere seguiti da tutti i dipendenti che lavorano nel locale.
Autocontrollo HACCP: i consigli per gestire gli allergeni alimentari
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Nel periodo che precede l’apertura del locale dovrete imparare a stendere il primo business plan. Questo strumento, a volte sottovalutato per la sua apparente difficoltà, vi consente di avere un prospetto di costi e guadagni in un lasso di tempo.
Redigere un piano di analisi di mercato, studiando investimenti e profitti aiuta a valutare la strada migliore da intraprendere per il proprio locale. Il business plan permette di prepararsi ad eventuali periodi difficili, a sorprese inaspettate con la sicurezza di avere una chiara visione dell’insieme.
Come regidere un business plan? Scoprilo subito
Le indicazioni su come aprire un bar sono molte, e tutte necessarie per un successo assicurato. È un percorso impegnativo sotto ogni aspetto, e per questo Techfood ha studiato una soluzione in grado di alleggerire il carico a chi vuole aprire un’attività.
Pic Nic è il corner shop a chiavi in mano. Non dovrete preoccuparvi del contatto con i fornitori perché è già avviato da Techfood stessa. In più i macchinari presenti nel corner non necessitano di cappa d’aspirazione, riducendo i permessi da chiedere all’amministrazione comunale. Scoprite di più sulla formula di Pic Nic.
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Quando si cercano informazioni su come aprire un bar, i consigli sono tanti così come la confusione burocratica. Ci sono però delle regole fondamentali da seguire se si vuole iniziare un’attività commerciale nel mondo della ristorazione. Avere ben chiari questi punti chiave vi permetterà di intraprendere un iter di lancio senza intoppi e preoccupazioni. Scoprite la nostra guida definitiva per aprire un bar.
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1) Penso dunque investo: le valutazioni iniziali
Prima di agire fatevi delle domande e datevi delle risposte. Molti business nascono già con dei difetti importanti perché in fase di studio e analisi sono stati fatti degli errori di valutazione. Per questo motivo la prima cosa da fare per iniziare un’attività commerciale è porsi tre quesiti:
1) Cosa offrirà di nuovo il locale?
Come aprire un bar che si differenzi dalla concorrenza? È indispensabile studiare i punti di forza su cui si vuole puntare per promuovere il locale e l’originalità che lo contraddistingue.
Bar e brand identity: i nostri consigli
2) I fondi sono abbastanza per partire?
Aprire un locale significa investire. Ed è basilare fare i conti con diverse voci di spesa tra cui: affitto, arredo, strumentazione, fornitori e personale.
Cucina professionale per locali piccoli: come ottimizzare gli spazi
3) Qual è la posizione del locale?
Una variante da cui dipendono anche le spese generali e il successo del bar. Nella migliore delle ipotesi il locale deve trovarsi in una posizione centrale, vicino a luoghi già frequentati.
4) Qual è il target?
Una domanda che spesso non viene inserita nelle guide su come aprire un bar, nonostante sia una delle principali voci in capitolo. Pensare al pubblico a cui si vuole proporre la propria offerta permette di avere un quadro completo non solo del menu, ma anche della stessa posizione in cui aprire il locale. Se la formula è studiata per gli studenti, posizionatevi vicino a scuole, università e biblioteche. Se al contrario volete puntare sui lavoratori, individuate delle zone vicino ai poli industriali.
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2) Come aprire un bar e non impazzire nell’iter burocratico
Un locale è in tutti i sensi un’impresa, e come tale la legge obbliga a regolare la propria posizione imprenditoriale con Partita Iva. Affidatevi ad un commercialista esperto nel settore ristorazione per farvi guidare nell’iter burocratico e nel decidere quale tipo di società fa al caso vostro. La forma di società scelta verrà poi iscritta presso il Registro delle Imprese competente.
Il locale stesso deve essere a norma. Bisogna che l’immobile abbia i permessi e i requisiti adeguati, la maggior parte dei quali sono di legislazione comunale o regionale. Quando avrete messo in regola società e locale, potete procedere con la burocrazia. Solitamente è un aspetto che spaventa molto, ma negli anni l’iter si è fortunatamente semplificato. I documenti necessari per aprire un bar sono:
modulo comunale per la comunicazione di inizio attività
(che comprende dati del titolare, dell’impresa, orari di apertura, agibilità, conformità ASL)
autorizzazione all’esposizione dell’insegna
autorizzazione dell’Agenzia delle Entrate per la vendita al dettaglio di bevande alcoliche
modulo di pagamento diritti SIAE per la diffusione di musica e immagini
richiesta di certificazione antincendio ai Vigili del Fuoco
(per locali di dimensioni pari o superiori ai 450 mq)
Dopo la corsa burocratica tra moduli, richieste ed accettazioni arriva il momento di frequentare i corsi che per legge sono obbligatori. Parliamo ovviamente delle certificazioni SAB, HACCP e Sicurezza sul lavoro. Questi corsi devono essere seguiti da tutti i dipendenti che lavorano nel locale.
Autocontrollo HACCP: i consigli per gestire gli allergeni alimentari
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3) Il business plan: imparerete ad amarlo
Nel periodo che precede l’apertura del locale dovrete imparare a stendere il primo business plan. Questo strumento, a volte sottovalutato per la sua apparente difficoltà, vi consente di avere un prospetto di costi e guadagni in un lasso di tempo.
Redigere un piano di analisi di mercato, studiando investimenti e profitti aiuta a valutare la strada migliore da intraprendere per il proprio locale. Il business plan permette di prepararsi ad eventuali periodi difficili, a sorprese inaspettate con la sicurezza di avere una chiara visione dell’insieme.
Come regidere un business plan? Scoprilo subito
Le indicazioni su come aprire un bar sono molte, e tutte necessarie per un successo assicurato. È un percorso impegnativo sotto ogni aspetto, e per questo Techfood ha studiato una soluzione in grado di alleggerire il carico a chi vuole aprire un’attività.
Pic Nic è il corner shop a chiavi in mano. Non dovrete preoccuparvi del contatto con i fornitori perché è già avviato da Techfood stessa. In più i macchinari presenti nel corner non necessitano di cappa d’aspirazione, riducendo i permessi da chiedere all’amministrazione comunale. Scoprite di più sulla formula di Pic Nic.
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