Da molti anni abbiamo assistito al diffondersi di diversi tipi burger vegetale: dai menù dei locali agli scaffali dei supermercati la scelta è ampia, fra proposte vegetariane e vegane. Sempre più persone, infatti, scelgono di consumare meno carne per motivi di salute e di sostenibilità ambientale. In linea con questo trend, il mercato degli ultimi anni ha visto due principali attori rivoluzionare il concetto di hamburger vegetale, proponendo un prodotto che, a differenza dei predecessori, abbia il preciso obiettivo di ricordare per aspetto e sapore la carne di manzo.
L'era della fake meat
Dagli studi recenti sembrerebbe che scegliere il burger vegetale possa generare a parità di peso il 90% in meno di emissioni di gas serra e il 93 % in meno di impatto sull’uso del suolo, e richiede il 45% in meno di energia e il 99% in meno d’acqua.
Al momento le aziende che hanno il primato sul mercato del burger vegetale sono due, entrambe statunitensi, e studiano in laboratorio due diversi prodotti che si contendono la leadership nel mercato della fake meat. In termini di ingredienti i due hamburger sono entrambi vegani e piuttosto simili, ma si differenziano per la principale fonte proteica.
In un caso vengono utilizzate le proteine dei piselli e si ricorre al succo di barbabietola per simulare il colore di un hamburger al sangue. Per l’altra variante, invece, è stata isolata come fonte proteica la leghemoglobina di soia, ingrediente chiave per simulare aspetto e sapore della carne.
Tutti questi prodotti si differenziano dalle classiche alternative a base di verdure e cereali, perché non sono rivolte principalmente ai consumatori vegetariani e vegani, ma a un target onnivoro che vuole sostituire la carne senza rinunciare al suo sapore, aspetto e consistenza.
Che sia per un pubblico veg o per un target più esteso, è ormai certo che un'offerta vegetariana e vegana deve essere parte integrante del vostro menù. Vi diamo uno spunto per cominciare: vegan burger di Salomon FoodWorld, pronto in 2 minuti con Combi Wave.